La cosa buffa è che per provare come funzionano i vari spazi che vado occupando qua e là per la rete finisco per scrivere cose che mi danno più soddisfazione di quelle che scrivo generalmente qui sopra, in quella che mi ostino a definire la mia pagina ufficiale, ma che di fatto è forse quella che trascuro di più.

No, a pensarci bene ce n’è una che considero ancor più ufficiale e che in effetti fa le ragnatele da tempo immemorabile, tipo da quando i dimetrodonti passeggiavano tranquilli per le praterie, incuranti dei piccoli saltopi che si spappolavano sotto le loro zampone.

Pazienza, va così, e non ci si può fare niente. Non posso io, che armeggio con la tastiera come se battere lettere una di seguito all’altra fosse l’unico modo per sincronizzare il ritmo naturale dei miei pensieri con la lentezza dell’esecuzione. E non può Jack, che se ne sta sul divano incerto se aspettare ancora un po’ per vedere se lo porto fuori ancora una volta o se arrendersi e andarsene a dormire sulla brandina al piano di sopra, dove l’altra padrona, quella meno simpatica, lo sta già aspettando in compagnia del nuovo arrivato. E non può neanche il nuovo arrivato, il rosso Mikowski, sebbene i suoi insegnamenti anarchici lo abbiano abituato a credere che ciò che la volontà vuole la volontà ottiene e non ci sono ordini e disordini e capi e sottocapi che tengano, e difatti ogni volta che qualcosa non gira come gli aggrada non sta a cercare maniere diplomatiche per dirtelo, e ti mostra in sequenza denti e unghie. E se proprio vogliamo dirla tutta non ne può niente neanche Tony Binarelli, che con la sua cadenza da borgataro non riusciva neanche a pronunciare bene la sua formula magica “Tiki Tiki”, e la storpiava in un grottesco “Tighi Tighi”, eppure riusciva lo stesso nel numero di illusionismo, segno che la magia quello lì la dominava sul serio, sennò sai quante pernacchie.

L’unico che forse, ma non so, è Eraldo Panciamolla. Dovrei chiederglielo, comunque.

Mi sveglio con la cena di ieri sullo stomaco e in testa una canzone di Peppino Gagliardi. E non sono neanche le sette. Marzia è di sotto, fra poco andrà a lavorare, se mi alzo ora avrò davanti una giornata lunga da dedicare al cazzeggio più folle, rischio di annoiarmi.
Ci provo a dormire ancora un po’, ma Jack, che è rimasto ai piedi del letto fino a quel momento, comincia le sue pulizie mattutine leccando rumorosamente la brandina. Frug, frug, frug, frug, la sua lingua è inarrestabile, e quel rumore di grattugia umida mi impedisce di prendere sonno. Tanto vale alzarsi.
Colazione a tè e biscotti e Guida Galattica Per Autostoppisti, sempre sotto lo sguardo vigile del cane, aspetta l’uscita mattutina che seguirà, ma non disdegnerebbe un biscotto come anticipi di attenzioni. Gli concedo il coperchio e il fondo del barattolo di yogurt bianco, e sembra soddisfatto.
Mi vesto, andiamo a fare due corse sulla strada che costeggia i binari del treno. Ha piovuto a lungo ieri, e l’aria è bella fresca. Cerco di sintonizzarmi i pensieri su quel che dovrei scrivere una volta a casa, ma stamattina i miei circuiti sono in sciopero, non so proprio cosa succederà a Francesco una volta incontratosi con Maciste Contro Tutti. Pazienza, il mio romanzo non avrebbe visto la luce entro stasera in ogni caso.
Mi ricordo di avere lasciato il bucato nella lavatrice appena rientro in casa, così salgo a prenderlo e lo stendo in giardino, poi torno su e ne carico un altro. Non c’è molto da lavare, che lo finisca o meno il mio contributo ai lavori domestici non sarà granché. Però se stirassi quel che c’è già lavato..

Lanciato come un ciclista che ha preso male la curva e ha scavalcato un guard rail giù dallo Stelvio vado a prendere l’asse da stiro, il ferro, preparo tutto davanti al pici e faccio partire Gundam. Passerò un paio d’ore a stirare e ne approfitterò anche per guardarmi un po’ della roba accumulata. Sono troppo un grande!

Un’ora dopo ho stirato alla vivailparroco un paio di magliette, qualche calzino e delle mutande, più un asciugamano e un grembiule. Sono sfinito, le piege del tessuto non ne vogliono sapere di cedere sotto i colpi impietosi del mio ferro, la battaglia è impari, e le mie balle sono arrivate al limite della sopportazione. Oltretutto Gundam si sta rivelando una palla incredibile, i primi dieci episodi si possono riassumere con:

– la Base Bianca viene attaccata dai nemici;
– i profughi pensionati a bordo vogliono scendere;
– Peter Rey esce in battaglia col Gundam e gli apre un culo così (ai nemici, i pensionati sono sempre lì);
– il tenente Shea dell’esercito nemico dice che quel Mobil Suit è incredibile, ma la prossima volta lo sconfiggerà.

Vabbè, mettiemoci a fare qualcosa di serio.. Clic, klak, wrrr.. BZZAPP! BZZAPP! GNEOOWWW BOOOOM!! TATATATATATATA BANG BANG!! Complimenti! Hai sconfitto le forze nemiche! Prova il livello successivo! BADABUUM! SBRANG! PEM! PEM! TOTOOOM!