Un cielo drammatico. Nuvoloni neri sovrapposti a teli bianchi, dai cui strappi emerge un azzurro violento come certi occhi incazzati sanno diventare. E il vento che ti sbatte addosso e fa schioccare la maglietta.

Con un cielo così ci starebbe bene la costa di un monte, ciuffi d’erba e rocce, qualche pino dal tronco nodoso. E le note gravi di un violoncello. Bach, magari.

Io avrei i capelli spettinati più del solito e lo sguardo severo fisserebbe l’orizzonte, il mare, vele lontane che si avvicinano.
Mi chiederei che cazzo ci faccio su un monte in maglietta, con un tempo del genere. Ma soprattutto che cazzo ci fa Rostropovich.

Lui alzerebbe le spalle e continuerebbe a suonare, mentre il vento gli fa volare via lo spartito.

Se un fotografo fermasse quel momento esisterebbe una foto di me in maglietta sulla costa brulla di un monte,circondato da fogli che mi volano intorno. Sarebbe una gran foto, è un peccato che non esista.

In alternativa potrei farmi fotografare fuori dal bar dei Luzzati con una birra in mano, mentre intorno a me svolazzano tovaglioli usati e il guardiano si avvicina per dirmi che devono chiudere. Sullo sfondo, al posto dell’erica, due ragazze a un tavolino, avvolte in pensieri che devono essere parecchio pesanti, dalla faccia che fanno. Una è molto bella, ha la sigaretta in mano e vorrebbe essere altrove.
L’altra non è così bella. Non lo è affatto. A dirla tutta sembra la figlia di Kermit e Miss Piggy se la loro relazione facesse un passo avanti. Forse sta pensando ai suoi genitori, oppure ha solo sonno, perché i Luzzati chiudono alle due ed è stata una giornata difficile, passata a consolare la sua amica incontentabile coi suoi perenni problemi del cazzo.

Sarebbe una foto molto meno interessante, non mi va di lasciare traccia di episodi simili. E poi non c’è neanche Rostropovich, lo abbiamo lasciato lassù sul crinale, a suonare a memoria mentre Bach si riunisce ai fiori.
Forse è tutto lì, essere abbastanza sicuri e determinati da fermare quello che davvero conta e lasciare che il resto scompaia, capire la differenza.

C’è un gran casino nelle teste delle persone, figurati nella mia.