La Settimana Enigmistica: Trova le differenze

Roma. Una stazione della metropolitana. Ci sono due persone che litigano, una scena abbastanza frequente in luoghi così affollati, magari una ha cercato di passare davanti all’altra, o l’ha scontrata sulle scale mobili, non ha importanza. Solo che ad un certo punto cominciano a mettersi le mani addosso, e una delle due persone, una donna, cade a terra. La soccorrono, la portano in ospedale, ma non c’è niente da fare, la donna muore.

Mobilitazione generale, televisione, giornali, tassisti, tutti a parlare di questo episodio e a chiedere l’arresto immediato dell’aggressore, un ventenne romano con precedenti penali. Già nei palazzi della politica si parla di “emergenza romani”, c’è chi chiede di schedare tutti gli abitanti del quartiere Tuscolano, il TG5 martella i suoi telespettatori con edizioni speciali sulla sicurezza nella capitale e lancia il sondaggio “Voi fareste sposare vostra figlia con un tifoso della Lazio?”.

Tutti ricordano l’episodio analogo di tre anni fa, quando una ragazza rumena colpì una coetanea italiana con un ombrello e le sfondò l’occhio, uccidendola. Prese 16 anni per omicidio preterintenzionale, il giudice non considerò rilevanti i risultati dell’autopsia sul corpo di Vanessa Russo, la vittima, che dimostravano che al momento della colluttazione fosse sotto l’effetto di droghe. Tutti lo ricordano e tutti chiedono a gran voce lo stesso trattamento; “la legge è uguale per tutti”, ha dichiarato il Ministro dell’Interno, smentendo chi lo accusava di voler minimizzare l’accaduto, “Siamo sicuri che anche stavolta verrà fatta giustizia . Il nostro governo non può adottare pesi diversi nel giudicare il medesimo reato, che a compierlo sia un italiano o uno straniero. Non siamo mica razzisti!”.


E dimmelo, dai, lo so che ci tieni

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