Il mio romanzo ha superato finalmente la boa delle 10 pagine, e considerato che ho iniziato a scrivere a metà aprile si può tranquillamente prevedere che sarà pronto per l’anno prossimo. Non c’è problema, la fiera del libro è a maggio, ha tutto il tempo di diventare un best seller.
Contravvenendo alla regola d’oro che mi sono imposto stamattina, ho deciso di rendere pubblico quello che ho scritto finora, i primi due capitoli, e li ho spediti al mio editore con le manone, temendo di vederle prima o poi piovere sulla mia nuca con un rumore secco tipo ghiaccio che si spacca.

Marzia invece non lo leggerà, ho finito l’inchiostro nella stampante e finché non compro una cartuccia non ho modo di provarle che davanti al pici faccio anche altro oltre a giocare a warhammer e cercare foto di donne nude. Hai un bel dirle che potrebbe sempre leggerlo sul monitor, lei dice che è faticoso, che non rende, che si perde, e io francamente non riesco a darle torto, che leggere un mio racconto sul monitor è come apprezzare un monet facendoselo raccontare.

Tanto per mantenere un basso profilo.   

Il mio romanzo ha superato finalmente la boa delle 10 pagine, e considerato che ho iniziato a scrivere a metà aprile si può tranquillamente prevedere che sarà pronto per l’anno prossimo. Non c’è problema, la fiera del libro è a maggio, ha tutto il tempo di diventare un best seller.
Contravvenendo alla regola d’oro che mi sono imposto stamattina, ho deciso di rendere pubblico quello che ho scritto finora, i primi due capitoli, e li ho spediti al mio editore con le manone, temendo di vederle prima o poi piovere sulla mia nuca con un rumore secco tipo ghiaccio che si spacca.

Marzia invece non lo leggerà, ho finito l’inchiostro nella stampante e finché non compro una cartuccia non ho modo di provarle che davanti al pici faccio anche altro oltre a giocare a warhammer e cercare foto di donne nude. Hai un bel dirle che potrebbe sempre leggerlo sul monitor, lei dice che è faticoso, che non rende, che si perde, e io francamente non riesco a darle torto, che leggere un mio racconto sul monitor è come apprezzare un monet facendoselo raccontare.

Tanto per mantenere un basso profilo.   

Succede cose da queste parti. Succede, per esempio, che due amici mettano su una casa editrice e mi chiedano di scrivergli una roba, solo che la roba che mi chiedono di scrivere è qualcosa che non mi sarei mai immaginato di dover scrivere, e questo comporta un lavoro diverso dal sedersi alla tastiera e cominciare a pigiare finché c’è idee. Ci vuole una cosa che si chiama pianificazione, e io che non pianifico neanche cosa mettermi per uscire questa cosa mi fa un po’ impressione. Però lo faccio, che ci tengo a dare soddisfazione ai miei amici, e anche a mettermi alla prova scrivendo qualcosa in un modo che non ho mai fatto prima, tirando giù un soggetto e lavorando su quello, invece di inventarmi la storia strada facendo. E’ un modo nuovo per me, l’ho detto, e la cosa ha degli effetti inaspettati, qualcuno positivo, qualcuno meno. Quelli positivi sono evidenti, devo infilare parole in uno spazio che c’è già, ma questo mi porta a considerare sempre il lavoro come "già fatto, basta solo mettermi lì e finirlo, cosa ci vuole? Posso farlo domani", e non vivendo su un’isola deserta con un computer che contenga solo ed esclusivamente word sono soggetto a distrazioni, tipo stare alzato fino alle duemmezza per finire un quadro di Warhammer, o guardarmi quella vaccata incredibile del nuovo film sul Punitore, o leggermi una vecchia storia di Devil, o giocare con la playstation, oppure, ma è raro, fare qualche lavoro di cas, tipo una lavatrice o falciare (ma sarebbe meglio dire strappare) l’erba in giardino.

O andare a cercare un cacciavite e aprire sta cazzo di tastiera che non funziona per cercare di pulirla, o piantarcelo dentro fino a distruggerla definitivamente. Cazzo.

 

Bello questo utilizzo del blog per raccontare un po’ di cazzi miei, tipo il diario elettronico che tenevo durante quegli anni bui in cui sventavo golpe in Nicaragua solo per scoprire che si riformavano uguali il mattino seguente.