Che poi non è che volessi scrivere due cazzate tanto per comunicare al mondo che non riesco a scrivere due cazzate, è che il mio blog langue e mi dispiace capitarci sopra a distanza di settimane e trovarlo sempre immutato, non un commento, ma soprattutto non un post, c’è sempre quella data che mi guarda e mi accusa di pigrizia, e mi sento come mia madre quando entrava in camera mia e mi diceva che non studiavo. La differenza è che invece di infilare l’uomoragno sotto il letto adesso clicco su un’altra pagina e sbuffo via. Però il fastidio rimane, ecco.

Stamattina invece ho messo giù un’altra mezza pagina di libro, e mi sono divertito, che scrivere sul tavolo in giardino, quando ancora il sole non si è fatto vedere a oscurarmi lo schermo, è piacevole come una grattatina alla schiena. Vado a lavorare soddisfatto, in vespa, sperando che la cosa non irriti i numi tutelari della meteorologia.