È sempre così, inizia con promesse di svolta e ricchezza e fortuna, e dopo un mese sei già lì che foglie riarse e cavalli stramazzati come se non ci fosse un domani, e il resto dell’anno è come una sequenza di diapositive dei tuoi amici in vacanza a Mordor.
Dipendesse da te finiresti l’anno a metà ottobre, che tanto ormai si è capito, ma verso la fine arriva la svolta, come se si fosse tenuto il meglio per il finale. È successo l’anno scorso, quando sei scappato dal Bates Motel dopo l’ennesima aggressione sotto la doccia e sei stato travolto dalla bellezza che passava proprio in quel momento in bici, e l’anno prima, cominciato come un rifugiato politico e finito in pieno orgasmo creativo, e vabbè, quello prima ancora stavi a leccarti le ferite in giro per Manhattan, di cosa dobbiamo parlare?
E il 2015 ha seguito la stessa trafila, i primi di gennaio sono arrivato i Re Magi coi doni dall’oriente, e ormai si sa che quando arrivano i Re Magi dopo un po’ smonti il presepe.
Di lì in avanti ho passato il tempo a ignorare i cartelloni colorati del circo in città e mi sono dedicato a quello che so fare meglio, ma non avendo ancora capito cosa sia che so fare meglio ho provato a fare tutto, dall’imparare l’ukulele al boicottare guide turistiche pugliesi con la passione per la reliquia.
Più che altro ho letto dei bei libri e sono andato al cinema, ho cercato di scrivere recensioni sul blog, ma tutto quello che iniziavo mi stancava alla decima riga e ho piantato lì. Anche questo post mi sta rompendo le palle e vorrei interromperlo, ma l’anno in cui smetto le cose ho deciso che sarà il 2016, per oggi insisto ancora.
Sì, fra i buoni propositi da cominciare domani ci ho messo anche ritirarmi su un’isola deserta e farmi crescere la barba, e aspettare che qualcuno trovi la mappa che ho nascosto in un droide per venirmi a recuperare. Un piano di merda, me ne rendo conto, non si affida un droide spento a persone che non sono capaci di guardarci dentro per recuperare un file, avrei dovuto capirlo quando hanno morsicato la chiavetta usb tentando di tirarci fuori la quinta stagione di Breaking Bad, ma avevo finito i post-it da appiccicare al frigo.
No, ochei, mi fermo. Non è questo il luogo dove offendere JJ Abrams per non essere stato in grado di tirar fuori un’idea originale e averci propinato la terza Morte Nera, il secondo droide in fuga, l’ennesimo allievo jedi e sto cazzo di pianeta sabbioso che veramente basta. Qui è dove tiro le somme del 2015 e mi domando cosa sarà di me e se le cose belle che mi sono capitate come di consueto a ridosso del finale riusciranno a resistere oltre l’ottava settimana, sarebbe una novità, magari per andare sul sicuro stavolta mi faccio ibernare fino a maggio.
E insomma, neanche stavolta riesco a scriverlo, un post intero. Ci vediamo l’anno che viene.