brusbannerMi sono messo a scaricare una serie di telefilm che non avevo seguito in televisione: “una trentina di episodi divisi in due stagioni, non troppo faticoso da fare”, mi sono detto, e lasciando il pici acceso un paio di giorni di fila mi sono ritrovato tutta la serie a disposizione.

O almeno così credevo, dato che al momento di visionare i singoli files ho scoperto che almeno nella metà dei casi avevo scaricato dei porno.

Emule funziona così, se cerchi qualsiasi cosa, film, disco, programma, o trovi proprio quello che cercavi o trovi un porno. E’ molto raro cercare la discografia di Prince e scoprire di avere scaricato quella dei Korn, o trovi tutti i seimila album di Prince o trovi un porno. Stessa cosa per i film, cerchi Ombre Rosse? Non troverai l’ultimo X-Men, troverai Ombre Rosse o un porno.

Ma cosa succede se provi a scaricare un porno? Trovi una puntata di Superquark?

Ci ho provato, ho trovato un porno.

Come si riconosce un porno? Il più delle volte è molto semplice, comincia subito col video tutto rosa, tanto che ti ci vuole un attimo a renderti conto che stai guardando un dettaglio anatomico. Poi l’inquadratura si allarga, e spuntano gambe, mani, altre gambe ma diverse, e il rosa si fa più sanguigno. Il tutto accompagnato da mugolii, gridi e sospiri che ti fanno immaginare quanto debbano essersi sbattuti a scrivere la sceneggiatura:

FRANK – Hmmm..

SAMANTHA – Ohhh..

FRANK – Ahhhh..

SAMANTHA – Ohhhhh..

FRANK – Oh baby..

SAMANTHA – Yessss…

FRANK – Hmmmmm…

SAMANTHA – Ahhhhh

FRANK – Yes baby…

SAMANTHA – Ohhhhh..

Ci sono altri casi in cui il porno cerca di giustificare le due ore di pellicola con un abbozzo di trama, e allora ti ci vuole un po’ di più per scoprire cos’hai scaricato.

Una volta la scena si apre su un cancello, dal quale entrano due uomini. Sono due negri e indossano occhiali da sole. La colonna sonora è il solito funkaccio mollo: ochei, è un porno. Ora arriveranno a una piscina, o a una stanza da letto, o a un salotto con un grande divano, dove li aspetteranno due bionde, o una bionda e una mora, o solo una mora, si toglieranno i vestiti adducendo scuse idiote e torneremo a vedere lo schermo tutto rosa.

Un’altra volta c’è un tizio con la barba che parla dentro un megafono. La regia è da documentario, ma che è, un porno? Possibile? Il tizio parla a una folla che sembra quella di una fiera, ma checcacchio ho scaricato? Poi cambia scena, all’interno di un padiglione due donne simulano un amplesso omosessuale. Ah ochei, è una variante del porno, il servizio porno su una fiera del porno.

I protagonisti dei porno indossano sempre abiti improbabili, gli uomini sono vestiti come dei tamarroni, con fibbie metalliche pesanti alle cinture e stivali da cowboy, mentre le loro compagne sfoggiano vestiti scollatissimi zebrati che sono passati di moda venti minuti dopo essere stati messi in vendita, in un imprecisato mercoledì nei profondi anni ’80.

Ma dicevo che ho provato a scaricare un film. Si intitola Fornicator, e la storia è paradossale. Renato viene piantato da Linda all’inizio del film, e viene cacciato di casa in malo modo.

Per vendicarsi diventa Fornicator. Si fa tutte le Linda che incontra, e per fortuna che non è un nome tanto comune, sennò la pellicola durava nove ore.

Alla fine ritrova la sua ex fidanzata, hanno un lunghissimo estenuante rapporto, al termine del quale lei gli rivela di essere ancora innamorata di lui, e lui di essersi preso l’aidiesse.

Il film termina senza svelarci se alla fine tornano insieme, ma secondo me no.

banner Incuriosito dalla recensione positiva di Siuìzz, ieri sera mi sono guardato Die Hard 4, approfittando dell’assenza della consorte, nemica giurata di Brusuilli e dei suoi film.

A me Brusuilli piace, e i precedenti capitoli della saga li ricordo con piacere. Giusto il secondo mi pesa rivederlo, per quel cazzo di sceriffo ritagliato con le cesoie che non-si-fida-e-basta.

Ma restiamo sul nuovo capitolo. Il detective John McClane, invece di andare in pensione, rilancia, e se nell’ultimo episodio salvava la città, qui esagera, e dedica le sue attenzioni all’intero Paese.

Appena comincia il film lo vediamo cercare di salvare più che altro la virtù della figlia, smanacciata figlia smanacciabiledal fidanzato di turno; e fin lì uno si potrebbe accontentare, voglio dire, hai sessant’anni e passa, non ti mettere nei casini e limitati a salvare quello che è alla tua portata salvare. La figliola fra l’altro è discretamente smanacciabile, e il simpatico siparietto che nasce non è certo all’altezza di una eventuale bella scena pruriginosa. E vabbè, se volevo vedermi un porno cercavo altrove, giusto?

La storia ci mette un pochino a partire, ma quando comincia l’azione e vedi il nostro eroe buttarsi per terra e rispondere al fuoco capisci che non sei tu ad avere sbagliato film, ma lui. Vedere Brusuilli in azione nel nuovo Die Hard trasmette la stessa sensazione straniante di una tartaruga che corre. E’ un vecchio incartapecorito, pelato, rugoso e bolso, che imita sè stesso di tre “morti dure” fa, e ti fa venir voglia di chiudere e mettere su per l’ennesima volta il grattacielo Nakatomi.

Certo, se vuoi l’azione ne hai quanto basta, ma mi domando perché gli sceneggiatori americani non abbiano proseguito nello sciopero per tutta la loro vita: automobili che abbattono elicotteri, hackers che saltano per aria quando spengono il computer (e se uno lo tenesse sempre acceso?), macchine che entrano in ascensore, ma la sequenza migliore rimane quella del jet sulla sopraelevata.

Allora c’è lui alla guida di un autotreno, che insegue un furgone su una sopraelevata. Il pilota del faeroplanourgone chiama un jet dell’esercito e gli fa credere che sul camion ci sia un terrorista, quindi gli ordina di abbatterlo. Il pilota del velivolo, temendo che il terrorista possa mettere a repentaglio la vita dei numerosi automobilisti presenti, spara un razzo contro il camion, abbatte un pilone e fa crollare tutta la sopraelevata, macchine comprese. Niente più automobilisti a rischio, ora ci può andare pesante. Ovviamente Brusuilli non si fa niente, e quando l’aereo, che è di quelli che possono stare fermi per aria, sta per precipitare e comincia a girare su sè stesso, ci salta sopra, prende bene le misure e poi lo usa per lanciarsi in salvo su un altro pezzo di strada, ovviamente un attimo prima che l’aereo esploda, sennò che gusto c’è?

Uscito incolume dalle macerie scopre di trovarsi PROPRIO DAVANTI alla base dei manigoldi. Musica pesa, carneficina finale, ambulanza che se lo porta via come tutte le volte, fine.

Ora mi chiedo, Gion Meclèi è tornato, Rochi e Rambo sono tornati, Terminèto è tornato da mò, Indianagions è dietro l’angolo, chi manca? I Gosbasters? Conanilbarbaro? Robocop? Ma soprattutto,

COSACAZZO CI STANNO A FARE ANCORA IN GIRO? NON SAREBBE ORA CHE SE NE ANDASSERO TUTTI IN PENSIONE?

NON CI BASTAVANO I SENATORI A VITA?