Niente. No, davvero, niente.

Se fosse per me io manco le scriverei queste due righe per farvi sapere come sto, che questo blog totalizza una visita al giorno, se scopro chi è il coraggioso faccio prima a mandargli un messaggio su whatsapp tutte le mattine per dirgli che sono vivo, ma quando pubblico qualcosa le visite salgono a quindici, e a me queste botte di notorietà alzano la serotonina, e poi mi piace un sacco quando mi metto a battere le dita sulla tastiera e il gatto mi si appende al braccio, e aspetta che gli gratti la pancia e sbava. Cioè, quello mi piace meno, dico, vai a sbavare da un’altra parte, e già che ci siamo piantala di mordermi, se ti dà noia che sentirmi muovere tornatene sul divano.

Ma voi siete venuti fin qui per sapere come sto io, mica il mio gatto, quindi permettetemi di aggiornarvi su un paio di cose.

Fa un freddo bastardo. Tipo che ieri è nevicato, giusto un po’, niente di serio, ma hanno chiuso le scuole per due giorni, perché non si sa mai, metti che quei melodrammatici di ilmeteo.it una volta tanto azzeccano la previsione e viene giù la catastrofe con tanto di non morti che scendono dai monti e cercano di superare la Barriera, cosa fai, mandi i bambini a scuola? E se poi si pigliano qualcosa? Tipo della cultura? Che poi me la portano a casa e l’attaccano pure a mio marito e quello si mette a farmi le storie se guardo la Barbaradurso, che già così Unpostoalsole non me lo lascia vedere perché dice che mi rincoglionisco, se mi toglie pure la Barbara gli chiedo il divorzio e gli porto via le creature. Che poi lo so che se me ne vado io qui diventa tutto un birrificio con le bottiglie dappertutto e una puzza di selvatico che manco il prete ci entra più, e pensare che quando ci siamo sposati era così tanto un bell’ometto, ci aveva un fisico che le mie amiche mi davano le gomitate e mi dicevano eeeh e io sorridevo e dicevo eh ma mica lo sapevo cosa volevano dire, che a casa mia ho ricevuto un’educazione cattolica mica come voi sgualdrine che oggi ci avete tutti i mariti comunisti che salvano l’Italia su facebook e mi rompono le cosiddette quando scrivo buongiornissimo.

Ecco, va così, ma potrebbe andare peggio. Per esempio potrei non riuscire a dirvi che nel frattempo il racconto che non mi lascia scrivere altro sta proseguendo, o perlomeno stava proseguendo fino a ieri, quando intorno a pagina diciotto si è fermato per una sopraggiunta carenza di stimoli e adesso mi trovo con una cosa che se la posto qui è incompleta, se la proseguo rischia di diventare una vaccata pure peggio di quella che è già e soprattutto di non farmi venire voglia di andare avanti, che se mi annoio a scriverla che senso ha, mica mi paga quell’unico tizio che viene a leggermi tutti i giorni, e se anche riuscissi a riprenderla e finirla sarebbe comunque troppo lunga per pubblicarla qua sopra, e anche un po’ uno spreco, insomma, se riesco a finirla è una storia lunga ed elaborata, e se la finisco vuol pure dire che mi sono divertito a scriverla, quindi merita un po’ più di spazio, e devo trovarle una collocazione migliore.

Ma allora qui sopra cosa ci scrivo? Niente? Lo lascio vuoto? E se poi quell’unico che viene a leggermi si stufa di venire a vedere cosa sto facendo e si mette a guardare Barbaradurso pure lui? Io non me la sento di assumermi una responsabilità così grande, ne va della sicurezza nazionale, quindi ogni tanto mi prendo l’impegno di venire qui sopra e lasciare degli aggiornamenti tipo questo, dove vi dico che il mio gatto è un bavoso rompiballe, che fa freddo e che non sto scrivendo una minchia. Dite che è già meglio della Barbarona o devo anche allegare una foto?

E dimmelo, dai, lo so che ci tieni

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