Paolo Villaggio non lo so, ma Fantozzi sarebbe dovuto morire di sabato

Che poi ci sono persone che semplicemente non dovrebbero morire mai, non è previsto nel contratto che le ha legate alla nostra esperienza. Certi cantanti, attori, i nostri genitori. Non è necessario che facciano qualcosa, possono anche ritirarsi in casa e non uscire più, non incidere più nessun disco (e il più delle volte quello è auspicabile), sarebbe sufficiente saperli lì, a irradiare sicurezza. Quando se ne vanno tradiscono le tue aspettative, anche se te l’aspettavi, se erano malati da anni, è comunque una condizione sbagliata. Non era previsto che si licenziassero.

Io un po’ mi ci incazzo che Villaggio sia morto invece di ritirarsi in una pensione eterna dove ogni tanto lo va a intervistare la conduttrice di qualche programma della mattina su Raidue. E mi ci incazzerò ancora di più quando ad andarsene saranno i miei idoli veri. Per me il 2016 è stato devastante, per dire. David Bowie, Prince, George Michael, Gene Wilder e la Principessa Leila. Leila, non Leia, sono nato nel 1972 e per me è Leila, punto. E non Carrie Fisher, per quanto volessi bene all’attrice per me lo scorso dicembre è morta la mia principessa delle favole.

E oggi se n’è andato il ragioniere, non il prestigiatore maleducato o l’attore macchietta che oltretutto tifava per quell’altra squadra di Genova.  Era genovese, e un po’ di campanilismo viene fuori, forse perché oggi da queste parti i comici bravi scarseggiano (non che altrove..), e quando se ne va uno di quel livello ti girano le balle. Che poi i suoi libri mi facevano ridere, i film già meno, ma è anche vero che dopo i primi due diretti da Luciano Salce non aveva più niente da dire, era patetico e sopravviveva a sé stesso come Massimo Boldi e Christian De Sica. Anche come Vasco, avrei detto fino a sabato mattina, poi quello ha radunato 220.000 paganti al concerto di Modena, lui che fuori dall’Italia è un perfetto sconosciuto è riuscito dove neanche i Rolling Stones, adesso diventa difficile  dargli del rottame. Magari domani Boldi fa il film dell’anno, che ne so.
Poi va a ritirare il leone d’oro e dice bestia che roba e tutti i fotografi gli tirano addosso la nikon.

Oppure no, aspettano che muoia, è più sicuro. Se riscopri qualcuno da vivo e inizi a celebrarlo poi devi essere coerente e mantenere l’attenzione su di lui, dargli l’opportunità di riscattarsi da decenni di macchietta. Non puoi andare controcorrente e dire che Paolo Villaggio è un grande attore e uno scrittore che avercene, finché è vivo. Conviene aspettare che muoia, a quel punto ti basta scrivere due righe e ne vieni fuori come l’esperto che se fosse dipeso da te, uh, vedevi che carriera faceva quello.
Mi spiace per Boldi, sarebbe stato interessante vederlo recitare in un film di Bellocchio, toccherà osannarlo anche lui quando non ci sarà più.
Spero che succeda il più tardi possibile, nel caso.

E dimmelo, dai, lo so che ci tieni

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