soddisfatti o rimborsati

Da IL GIORNALE di oggi:

Così i rom vendono i bambini
Nel marzo scorso furono arrestati a Nocera sei zingari coinvolti nella vendita di due bambini per 28mila euro. Ma il giro sarebbe più ampio e in vista ci sarebbero le manette per altri complici. Sconcertanti le intercettazioni della trattativa: «Ti porto il pacco appena ce l’ho: è bellissimo, con i capelli neri». Trovata anche una ricevuta di pagamento per 28mila euro.

E pensare che neanche il mio panettiere me lo fa sempre, lo scontrino.

16 commenti

  1. Più che per il sociale direi contro la demenza. Come fai a scrivere su un giornale che è stata “trovata una ricevuta di pagamento”? Magari anche con la partita iva e l’indirizzo del venditore. Adesso mi aspetto che si utilizzino ricevute anche per i sequestri di persona, alla ricezione del riscatto. Ma se uno non la fa viene arrestato per sequestro di persona o per evasione fiscale?

  2. associazione a delinquere di stampo rom. pensavo fosse una battuta del vernacoliere e invece e’ un’idea della lega. i monty python si inchinano.

  3. Suvvia… una ricevuta di pagamento non deve essere per forza una ricevuta fiscale

    Può benissimo essere un foglietto di carta qualunque come quelli che mi rilasciava in quietanza dell’affitto la vecchia proprietaria del mio posto auto.
    Non lo scarichi dal 730, ma se per ipotesi lei mi avesse detto “non hai pagato l’affitto di maggio” io avrei potuto tirar fuori il pezzo di carta della focaccia con scritto di suo pugno “ricevuto affitto di maggio”.

    Quando al tg dicono che hanno trovato “i libri mastri del racket” vi scandalizzate forse?

    Pensate che siano “libri mastri” a norma delle leggi ocntabili e che ogni pagina sia vidimata???

    Cioè, su Il Giornale scrivono un sacco di cazzate, ok.

    Finché quella della ricevuta “fiscale” è una battuta, ok.

    Ma è chiaro che è semplicemente una ricevuta illegale “a uso interno”, esattamente come illegali e a uso interno sono i libri contabili della mafia per il cui ritrovamento non vi scandalizzate né vi piasciate addosso dal ridere.

  4. ma sì, infatti, l’avevo letta fin dalla pubblicazione, e l’avevo presa per una battuta perciò avevo sorriso senza stare a sottilizzare…

    …però mi pareva che ultimamente i commenti prendessero una piega un po’ seria, e allora non ho resistito a puntualizzare.
    Cioè, finché è per prender per il culo tutto è lecito, anche l’interpretazione più fantasiosa, basta non scivolare nella “sindrome di Beppe Grillo” per cui ci si dimentica dell’interpretazione “libera” data a scopo umoristico e la si prende per verità… lo sfottò è cosa diversa dalla satira.

  5. Però credo che l’articolo avesse originariamente un tono serio, e come tale andasse letto. Che poi noi siamo una banda di cazzari ignoranti è tutto un altro discorso.

  6. il succo dell’articolo e’ aizzare gli italiani contro i rom. e questo non fa ridere.
    il post di spassky invece mi fa ridere.
    non vedo il problema.

  7. E’ un po’ che voglio scrivere questa cosa, e me ne avete appena dato l’opportunità: un conto sono dei quaderni su cui appunti le tue entrate, per quanto illegali, sono necessari per tenerti un bilancio. Un altro è rilasciare una ricevuta nella compravendita di un bambino. Dovrebbe far fede riguardo a cosa? Che il bambino è stato pagato? Che il compratore non dev’essere minacciato di morte perché ha già pagato? Altrimenti cosa succede, si chiama la polizia? Dai, non ha senso, è stata chiaramente una notizia ad effetto buttata giù senza neanche pensare a quello che si scriveva.
    E già che siamo in tema, com’è che la tanto declamata Emergenza Rom non fa più parlare di sè dopo neanche un mese? Siamo passati da un rapimento di minore al giorno al silenzio totale, neanche più uno scippo piccolo piccolo, una macchina senza bollo, un campo nomadi visitato dai vigili, niente. I telegiornali nazionali si sono già scordati dei rom, relegandoli a due righe di cronaca su qualche notiziario locale, quando va bene.
    E allora prendere per il culo l’informazione non è più un passatempo, ma un obbligo civile.

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